L'occhio del male

9788870911046
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Larsson, Björn
"Det onda ögat"
Iperborea, 341 pgs.

Abbandonato il mare, i suoi infiniti orizzonti e le sue avventure, Björn Larsson sceglie altri abissi per ambientare L’occhio del male, calandosi nelle viscere della terra per esplorare il lato buio della natura umana, e le sue ragioni. Confrontandosi con uno dei problemi più gravi del nostro tempo, l’intolleranza che genera violenza, questo “romanzo del sottosuolo”, scritto nel 1999, anticipa con sorprendente lucidità i drammatici eventi recenti, dal terrorismo di radice islamica all’avanzata di una destra estremista e xenofoba, indagandone i meccanismi. L’azione è ambientata a Parigi, nel cantiere Eole, immane scavo sotterraneo per l’ampliamento del metro, che si estende per chilometri di gallerie sotto la superficie di un quartiere ignaro, abitato da migliaia di persone destinate a una tragica morte se mai dovesse avvenire un attentato. Ed è proprio questo che progetta Rachid, integralista islamico algerino infiltrato tra gli operai del cantiere per compiere una delle più devastanti azioni terroristiche della storia, capace di far tremare l’Occidente. Ma ci prova anche Alain, lepenista convinto, mosso dal viscerale razzismo e da una vendicativa sete di rivalsa. Tra i due viene a trovarsi Ahmed, immigrato che cerca di dimenticare un passato di guerra in Algeria per rifarsi una vita con la moglie francese Mireille, impegnata nella difesa delle vittime del fanatismo religioso, e la figlia Fatima, che diventerà strumento di un drammatico ricatto. Nonostante la suspense, la coralità d’ambientazione e il realismo, Larsson non vuole scrivere l’ennesimo giallo a sfondo politico: è sempre la stessa urgenza che lo spinge a raccontare le sue storie, che sia sulle acque del mare o tra quelle minacciose della falda acquifera. In questo labirinto sotterraneo, riflesso nel punto di vista sempre interno alla mente di chi agisce, ciascuno si ritrova solo con se stesso a dover compiere scelte di vita o di morte,  di egoismo o di generosità, di bene o di male, chiudendosi nel vicolo cieco dell’odio e del rifiuto del diverso, o aprendosi alla via dell’immedesimazione e della comprensione, a quella dimensione di libertà che dà l’immaginazione, permettendo di capire che si può vivere diversamente, pensare diversamente, per cercare forse di diventare esseri umani.