Un prosatore a New York

9788870910896
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Tunström, Göran
Originaltitel: En prosaist i New York
Iperborea, 60 pgs.

Se “la vita è altrove” è una delle costanti della letteratura del Novecento, per Göran Tunström quell’assenza, quell’estraneità, quella nostalgia non sono ineluttabili: la vita vera non ci scorre inesorabilmente accanto, ci apre porte, ci tende mani, ci offre sguardi, parole, incontri che ci consentono, almeno per un attimo, di raggiungerla, di sentirne l’intensità, di lasciarci prendere dalla sua autenticità. E così era lui: uno dei pochi abitanti della vita vera, capaci di quella frase, di quel gesto, di quell’ascolto che possono dare ali a un destino. È scomparso in febbraio (2000) a Stoccolma, come avrebbe voluto andarsene: a tavola, tra i suoi amici. Per chiunque l’abbia incontrato è una perdita che va al di là del grande scrittore, del poeta, dell’amico: era uno di quegli uomini radiosi che riescono a trasformare la sofferenza in amore per il vivere, l’esperienza della malattia e della follia in conoscenza degli abissi umani, senza mai perdere il suo humour, la sua sorridente levità, la sua grazia. Uno di quei rari uomini che saremmo tentati di chiamare “illuminati”, che sanno aprire negli altri i canali dell’anima e rivelare le cattedrali di sogni che ciascuno si porta dentro. Abbiamo voluto pubblicare a pochi mesi dalla sua morte questo breve romanzo come omaggio alla sua memoria, perché sotto a quel “Fred Astaire delle parole” che sogna di essere il prosatore Göran Tunström a New York, sotto a quello scrittore che va in giro con la sua Frase sentendosi responsabile dell’esistenza della fantasia nel mondo, che spalanca le braccia alla vita e all’amore, c’è uno scherzoso autoritratto, e sotto al divertimento, al gioco e alla pura gioia creativa, ritroviamo i suoi temi più profondi e vitali.