Il manifesto dei cosmonisti

9788870911534
Lägg till i varukorgen
  • Beskrivning

Niemi, Mikael
Originaltitel: Svålhålet
Iperborea, 240 pgs.

In questo “pastiche fantascientifico”, come è stato definito in Svezia, ispirato ai grandi classici del genere, da Ray Bradbury a Philip K. Dick e il Douglas Adams della Guida galattica per autostoppisti, Mikael Niemi lascia il Tornedal, la regione svedese al confine con la Finlandia resa famosa dal grande successo di Musica Rock da Vittula e lo lascia, non senza un toccante congedo, a bordo di un astrobastimento. Questa volta è un cosmonista – così si chiameranno i camionisti intergalattici – e uno dei più esperti. Noi siamo i suoi passeggeri, dei novellini, al primo viaggio spaziale: Niemi ci prende a bordo e ci guida dalla buona vecchia Terra alle stazioni di servizio più sperdute sull’anello metallifero esterno, e anche più in là, oltre il Point of no Return, che solo i più audaci ponoristi superano, sapendo di non poter mai più rientrare alla base, di avere davanti a sé solo lo spazio infinito, il cui unico limite è stabilito dalla durata della loro stessa vita. Niemi ci accompagna tra una galassia e l’altra, portandoci a spasso nello spazio e nel tempo, facendoci entrare, alla faccia dei tremendi buttafuori, alla Buca della Cotica, il bar dove si danno appuntamento le più diverse creature dell’universo, e ci spiega con intelligenza e leggerezza tutti i segreti di un mondo improbabile ed esilarante. Ma, tra avidi affaristi capaci di vendere parte di un buco nero ai rappresentanti di un altro universo, sette religiose che cercano di convincerci con l’inganno che non esistono altre forme di vita intelligente, androidi costretti a fare “outing” per distinguersi dagli umani e alieni che ci truffano per garantirsi le nostre riserve di titanio, le creature che alla fine risultano più buffe e incomprensibili, sono quelle che provengono dal pianeta Terra, creature capaci di divertire e commuovere, intrappolate nei loro limiti eppure in grado di sognare e lottare, per non sprofondare nel buio dell’universo, per esserci quando, un giorno, ricomincerà tutto da capo